Pubblicato dall'Unità italiana di Eurydice il quaderno che accoglie la traduzione italiana del rapporto comparativo della rete Eurydice: Teaching Careers in Europe: Access, Progression and Support.
"L’Associazione Nazionale dei Collaboratori dei Dirigenti Scolastici (A.N.Co.Di.S.) sta chiedendo a gran voce l’istituzione di una nuova figura contrattuale: il cosiddetto “quadro intermedio”, la cui introduzione renderebbe possibile un avanzamento di carriera per una parte degli insegnanti.
L’etica pubblica – di cui oggi tanto si parla – non è un monolite. Ha una sua interna e complessa articolazione. Va dall’etica di cittadinanza all’etica del lavoro e della solidarietà, all’etica delle varie professioni. La prima è la più generale e vale per tutti e in tutta la sua fenomenologia, che va dalla coscienza dei diritti e dei doveri alla partecipazione alla vita della collettività (col voto, col prender-posizione su questioni emergenti o decisive, anche col manifestare il dissenso), alla costruzione di un ethos civile di convivenza (delegittimando atteggiamenti razzisti o di consenso all’illegalità, ad esempio).
“L’obiettivo principale di PISA è rilevare le competenze degli studenti di 15 anni in Lettura, Matematica e Scienze. Ogni rilevazione si focalizza in particolare su uno di questi domini (dominio principale), mentre gli altri due domini sono rilevati in maniera meno approfondita. Il dominio principale, nel ciclo 2018, è stato Lettura.
In Italia, le condizioni familiari di partenza sono predittive delle condizioni di vita dei giovani. Tanto emerge da uno studio della Banca d’Italia che si allega.
Istruzione, reddito e ricchezza: la persistenza tra generazioni in Italia
di Luigi Cannari e Giovanni D’Alessio
“Come sono gestite le scuole in Europa e quali prerogative ha la leadership negli istituti scolastici? Quello della guida degli istituti di istruzione e formazione è un tema che è sempre attuale nel settore educativo e che si è nel tempo arricchito di nuovi contenuti, di pari passo all’evoluzione dei compiti e delle responsabilità che oggi si trova ad assumere chi ricopre il ruolo di guida delle scuole.”
di Erika Bartolini
L’Italia, come emerge dall’annuale rapporto “Uno sguardo sull’istruzione: indicatori dell’OCSE 2018”, è il Paese dell’OCSE con il corpo docente più anziano: nel 2016, il 58% degli insegnanti nell’istruzione primaria e secondaria aveva almeno 50 anni. Sebbene si sia rilevato un costante aumento dell’età degli insegnanti a partire dal 2010, questa percentuale ha recentemente registrato una diminuzione.
L’Italia è altresì uno dei Paesi con la maggiore quota di insegnanti donne, anche se, analogamente ad altri Paesi, la quota delle donne diminuisce con l’innalzamento del livello d’istruzione: nel 2016 tale quota variava dal 99% di donne nella scuola pre-primaria al 63% nella scuola secondaria superiore e al 37% nelle università. Si riscontra un maggior equilibrio di genere tra i docenti più giovani — quelli di età inferiore a 30 anni – sia nell’istruzione secondaria che terziaria, dove almeno il 52% dei giovani docenti erano donne.